La Nostra Storia


Asilo Infantile di Brandizzo” 

piccole memorie

1863-2014

Troviamo nel testamento del 1863 del Cav. Luigi Felice Rossi, didatta, critico e compositore musicale, nato a Brandizzo nel 1805 da Lorenzo e Laura Pertengo:

 “… Lego al Comune di Brandizzo, mia Patria li  stabili che posseggo sul di Lui Territorio… e tali stabili tutti lego al Comune affinché servano di dotazione perpetua ad un Asilo infantile regolato sulle migliori norme di quelli che in allora saranno in fiore in Torino, da stabilirsi tale Asilo in detto luogo di Brandizzo a diligenza di quella Amministrazione Comunale,… lego inoltre il ritratto di mia madre Laura, nata Pertengo, perché lo riponga e conservi in una Sala dell’Asilo, quale esempio di virtù rarissimo”

Brandizzo era allora un modesto borgo rurale raccolto intorno alla Chiesa parrocchiale San Giacomo risalente alla prima metà del 1700.  Contava meno di 1500 abitanti, con famiglie non molto numerose, (3-4 figli) perché la mortalità infantile era molto alta.

Non si hanno notizie di forme di assistenza diretta all’infanzia ma le famiglie assistite dalla Congregazione di Carità, fondata nel 1831 dalla madamigella Enrichetta Ferrero della Marmora, erano più di cento: la situazione quindi era abbastanza difficile.

L’istituzione dell’Asilo rientrava in tutto quel movimento filantropico laico e religioso che ha caratterizzato il Piemonte (vedi le iniziative del Cottolengo, di Don Bosco, del cardinale Allamano e della Contessa Barolo che per prima aveva fondato all’inizio dell’ottocento il primo Asilo Infantile)

La grande innovazione di queste istituzioni rispetto alle precedenti esperienze è stata quella di passare dalla mera custodia ad istituzione volta ad impartire:

l’istruzione morale e civile, fisica ed intellettuale dei bambini di età dai tre ai sei anni, porgendo il mezzo ai loro parenti di ottemperare tranquillamente alle loro occupazioni” (art.2 dello Statuto Organico dell’Asilo Infantile di Brandizzo del 1869)

Non esistevano in Brandizzo a quei tempi locali idonei a questo scopo; il Comune stesso era situato in locali di fortuna vicino al campanile in piazza della Chiesa.

Il nuovo Municipio verrà inaugurato solo nel 1898, quando già erano stati costruiti i locali dell’Asilo.

Lo stesso Rossi nel testamento dice:

“…. E siccome li proventi delli sovra legati Stabili, non basteranno per se all’immediata attuazione della suddetta pia istituzione, così voglio che tali proventi siano capitalizzati infino a tanto che coll’impiego ed economia delli medesimi, si venga a conseguire lo scopo suddivisato, cioè la composizione di un fondo sufficiente per la dotazione, ed attuazione dell’Asilo Infantile di cui è caso, a sollievo   e beneficio degli abitanti dello stesso comune,….

Un primo passo per il reperimento dei fondi necessari fu quello di istituire dei “soci-azionisti”: persone che si impegnavano a pagare una o più azioni per incrementare il patrimonio.

Tutto il percorso storico dell’Asilo si è fondato su questi contributi:

  • La vedova Giuseppina Gondolo nata Malacria, molto legata al cav. Rossi, con testamento 26 marzo 1867 legò pure al Municipio di Brandizzo lire 15.000,  nette di spese di successione, disponendo che con questa somma si mettesse  tosto  mano alla costruzione del fabbricato per l’Asilo.
  • Giovanni Fourrat nel 1870 e nel 1879 sottoscrive una cartella con rendita annua di lire cinquecento
  • Pezza Giuseppe cinquecento  lire
  • Bologna Paolo cinquecento  lire
  • Fassetta Alessandro di Torino 500 lire in materiali edili
  • Stefano Tempia, violinista, allievo di Rossi. Fonderà l’Accademia Corale che porta il suo nome nel 1875
  • Perotti cav. Avv. Pietro, possidente lega con testamento del 1890 una rendita annua di lire seicento “a condizione che: l’Amministrazione al principio di ogni anno scolastico provveda ad una blous d’uniforme a tutti i bambini appartenenti a famiglie della Congregazione di Carità” (30 ragazzi poveri su un totale di 60 ragazzi) e che vengano ammessi gratuitamente all’Asilo.
  • Emilia Sella ved. Fourrat e sorella di Quintino Sella nel 1893 e nel 1898 – Offerta di un biglietto di banca di lire 200 già tanto benemerita per altre cospicue elargizioni in occasione della inaugurazione degli edifici scolastici e del palazzo comunale rimette due cartelle con rendita totale di lire 15 annue
  • Nel 1921 il figlio di Giuseppe Pezza fa intestare una cartella del valore di lire 1000 e una rendita annua di 50 lire e che venga usata per la refezione dei bambini
  • Nel 1951 l’eredità Rubatti Rosa ved. Dagna (5.000.000); con la sola permuta del “ciabot Buia” verranno acquistati 7 alloggi all’Ideal negli anni 60.

E la storia continua, nel discorso del Sindaco per l’inaugurazione dell’edificio:

….Allora il Municipio elesse una Direzione la quale procurò l’erezione dell’Asilo in corpo morale e l’approvazione dello Statuto Organico per reale decreto del 17 luglio 1869, …..”

E poi la Direzione, avutone il disegno del valente geometra Giacomo Campagna da Chivasso  pose mano alla erezione della casa nella quale Brandizzo gode a vedere oggi raccolta questa eletta comitiva di persone. 

Il terreno sul quale giace il fabbricato nonché un lembo di altro terreno contiguo che non fu creduto necessario e fu dalla Direzione dell’Asilo alienato con profitto, venne ceduto dalla parrocchia per un prezzo di sole lire 600.

Su questo terreno o meglio su quello vicino ancora di proprietà della parrocchia sicuramente c’erano i resti della vecchia Chiesa ormai diroccata e il vecchio cimitero su cui verrà poi costruito il Municipio di Brandizzo.

Apprendiamo che:

“… la Direzione fece appello alla buona volontà e carità dei brandizzesi per ottenere prestazioni personali e lavori che valessero a risparmiare buona parte di spesa.

Allora è succeduto qui uno spettacolo inusitato dovunque sempre mirabile e fin allora interamente sconosciuto in Brandizzo.

Tutti, poveri e benestanti, accorsero, colle loro braccia e coi loro veicoli ed animali, (troviamo il carrettiere Naretto Francesco che con due mule ha trasportato 10.000 mattoni da Lauriano, da Monteu da Po e da Montanaro) a provvedere, caricare e condurre e in questo luogo, sebben da lontano, pietre e sabbia, tanta era l’affluenza, che la comunicazione per le vie percorse era come intercettata.

E di poi, acquistati dalla Direzione li mattoni, li quadretti, le tegole e la calce, bisognava trasportarli a Brandizzo. Ecco allora tutti i veicoli, tutti gli animali del paese messi in moto.

Basti il dire che una fila di 43 carri, l’uno dietro l’altro, fu vista occupata nel trasporto dei materiali.

E tutto ciò non ha sospeso né interrotto i lavori agricoli: imperocchè fu fatto successivamente in alcune domeniche, duce, per così dire, il nostro reverendo Pievano don Gio Battista Ferrero, il quale con ogni mezzo, in ogni occasione ed in ogni luogo, anco dal pulpito, incoraggiò e favorì l’impianto dell’Asilo…”

E i lavoranti ricevevano in paga: ”pane, salame, vino e branda”

CHI SONO STATI GLI UOMINI E LE DONNE DELL’ASILO INFANTILE ?

Gli uomini:

Conti, cavalieri, ingegneri, banchieri, benestanti e possidenti che diventavano Presidenti dell’Asilo, Consiglieri, Soci Azionisti  (Bologna, Fourrat,  Bertetti, De Bernocchi, Riscaldino,…)

Le donne:

Madamigelle che per meriti di incontestabile virtù potevano diventare ispettrici (Emilia Sella, Matilde Re,  maestre (Massucco Serafina per 28 anni; Majnardi  per 13 anni dal 1881, con  stipendio annuo di 200 lire con diritto alla minestra, a due camere e il salotto, con diritto alla minestra anche per la mamma della maestra) , coadiutrici, serve di cucina come Anselmo Clara per 32 anni dal 1873 al 1903  con un salario di lire 20.

La prima donna nell’Amministrazione entrò negli anni 60: la maestra Cecilia Andorno.

Dai documenti dell’Archivio Storico dell’Asilo (verbali, mandati di pagamento, lettere, petizioni,..) scaturisce dunque la storia di Brandizzo di oltre 150 anni attraverso i piccoli fatti  di tutti i giorni.

L’Asilo nel 1869 viene eretto in ente morale con decreto di Umberto I° e il  Consiglio Comunale a cui erano stati lasciati i beni, nomina la prima Amministrazione dell’Asilo Infantile:

BOLOGNA Paolo – Presidente

FOURRAT Giovanni Antonio – Consigliere

BERTETTI Giovanni (Sindaco) – Consigliere

PERTENGO Lorenzo – Consigliere

CORNA Carlo – Consigliere

ROSSI Camillo – Segretario